Da quando il programma DREAM (Drug Resource Enhancement against AIDS and Malnutrition) e la Telemedicina hanno cominciato a familiarizzare con l’Africa la situazione sanitaria generale è parecchio cambiata. Le emergenze di venti anni addietro continuano a colpire la popolazione, ma oggi a preoccupare non sono solamente le malattie afferenti alla sfera della Infettivologia (tubercolosi, malaria, Aids). Ictus, patologie cardiovascolari e tumorali stanno avendo picchi allarmanti: un dato che interroga e inquieta allo stesso tempo. Per chi è impegnato in prima linea l’orizzonte di riferimento appare fragile perché in continua evoluzione. Ma l’esperienza maturata sul campo dal programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio unita all’attività di Global Health TeleMedicine (GHT) costituiscono una realtà euroafricana consolidata. In particolare le migliaia di teleconsulti che viaggiano tra Europa e Africa grazie alla piattaforma GHT sono “ponti” di scambio per una medicina di eccellenza che da speranza a tanti.
Il dottore Massimo Leone è un neurologo impegnato da oltre venti anni nel volontariato di DREAM. Lavora al Dipartimento di Neurologia dell’Istituto Neurologico IRCCS Carlo Besta di Milano, rinomato centro sanitario di eccellenza italiano. Il suo è un punto di vista scientifico prima di tutto, pratico in seconda battuta: chi sta sul campo, d’altronde, ha il polso della situazione; ma è anche un condensato di emozioni. Appena rientrata da una missione in Malawi.
<<Se mi volto indietro – racconta – vedo i primi passi mossi dal programma Dream e dalla Telemedicina di GHT. In questi venti anni di lavoro le condizioni complessive sono mutate. Con l’Africa che ha visto raddoppiare la sua popolazione, la domanda di salute è cresciuta esponenzialmente ma è anche cambiata. Altre malattie si sono sommate alle precedenti con una incidenza significativa. Oggi la maggior parte dei teleconsulti riguarda casi di Cardiologia e Neurologia. Questo ci dice che ci sono dei cambiamenti in corso che ancora noi specialisti stiamo cercando di comprendere per poter dare risposte>>.
Un versante impegnativo del Continente africano è rappresentato dalla carenza di specialisti. I numeri sono impietosi: a fronte del raddoppio della popolazione registrato in pochi anni ci sono pochissimi laureati. In questo il programma DREAM sta aiutando a tamponare le vistose lacune esistenti.
<<Quella che continuiamo a costruire è una strada importante: portiamo l’eccellenza medica dove non ci sono specialisti, sul territorio, andando verso la gente, non ci fermiamo ad una modalità di offrire salute incentrata unicamente sull’ospedale. Difatti in Africa una salute che poggia unicamente sugli ospedali non sarebbe sostenibile a causa di una spesa sanitaria 100 volte inferiore alla nostra. Lavoriamo per una sanità territoriale di eccellenza e sostenibile a partire dalla formazione continua del personale che deve supplire la grave carenza di medici in modo da portare salute dove non c’è nulla, e dove la popolazione è abbandonata a sé stessa>>.
La recente missione in Malawi ha visto la realizzazione di un periodo di formazione sul campo, erogata in diversi centri DREAM che da tempo curano persone con epilessia. Una parte importante della missione ha riguardato un percorso formativo avviato 3 anni or sono grazie al partenariato tra DREAM e l’International Headache Society (IHS, la società scientifica che raccoglie tutti gli esperti mondiali di mal di testa) con l’obiettivo di fornire formazione e poi accompagnare nelle attività cliniche sul campo i clinici locali e consentire loro una adeguata diagnosi e cura di malattie neurologiche frequenti come il mal di testa cosi, talora segno di malattie che se non riconosciute possono essere mortali.
Un analogo e consolidato partenariato è attivo da 5 anni con la Società Italiana di Neurologia (SIN) e da quasi 10 anni con l’Istituto Besta di Milano. La grande novità dell’approccio è rappresentata dal fatto che, invece di rivolgersi ai soli neurologi, la formazione è offerta ai clinici, non laureati, che istituzionalmente sono chiamati a garantire assistenza sul territorio ad oltre il 90% dei malati con epilessia, mal di testa e altri problemi neurologici.
<<Subito dopo il corso di formazione (le classiche lezioni frontali ndr), una full immersion di ben 3 giorni, siamo andati nei centri DREAM del Malawi a lavorare fianco-a-fianco coi clinici che avevano preso parte al corso. Tra le altre, è stata l’opportunità per testare alcune modifiche del software DREAM. modifiche che nel tempo agevoleranno il lavoro dei clinici, permettendo il miglioramento del livello di comunicazione con gli specialisti da remoto in Italia tramite piattaforma GHT.
Quando in Africa ti volti indietro hai la possibilità di capire quanto cammino è stato fatto. Ma ti rendi anche conto che sei ai piedi della salita quando pensi che l’Epilessia viene vista ancora come una malattia trasmissibile, o peggio, come un sortilegio frutto di una maledizione, davanti alla quale molti scappano per paura. <<Curiamo i malati, li liberiamo dalla malattia, cosa impensabile per i più; e questo cambia la cultura. Attraverso la speranza nasce anche un nuovo modo di pensare >>.