Papa Francesco visita il centro Dream di Zimpeto
«Il programma, che avete sviluppato, e vi ha collegato con altri luoghi del mondo, è un esempio di umiltà per aver riconosciuto i vostri limiti e di creatività per il lavoro in rete. L’impegno gratuito e volontario di tante persone di diverse professioni – dermatologia, medicina interna, neurologia e radiologia, tra le altre; più di cinquemila persone tra medici, infermieri, biologi, coordinatori e tecnici –, che da parecchi anni, attraverso la telemedicina, hanno fornito la loro preziosa collaborazione per formare operatori locali, contiene in sé stesso un enorme valore umano ed evangelico».
Con queste parole Papa Francesco ha voluto ringraziare gli operatori del centro sanitario Dream di Zimpeto, in Mozambico, dove è giunto il 6 settembre scorso durante il suo viaggio in Africa e dove è installato il sistema sviluppato da GHT Onlus. Il fatto che il Santo Padre abbia espresso gratitudine anche per il nostro operato è per noi motivo di immensa soddisfazione e un incoraggiamento a fare ancora di più.
Il centro di Zimpeto è stato fondato da Sant'Egidio nel 2002 e cura migliaia di donne, assieme ai loro bambini, colpite dall'Aids. Grazie al servizio di telemedicina installato da GHT Onlus ha potuto allargare il suo raggio d'azione includendo diagnosi specialistiche e indicazioni per le relative terapie. Il nostro sistema è presente in altri cinque centri nel Paese.
«Nello stesso tempo è meraviglioso vedere come questo ascolto dei più deboli dei poveri, i malati, ci mette in contatto con un’altra parte fragile del mondo», ha continuato il Pontefice che ha poi chiamato in causa anche la "malattia che affligge il pianeta", parlando dei «sintomi che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che geme e soffre le doglie del parto. Dobbiamo renderci conto che siamo, tutti, parte di uno stesso tronco, con varie figure aggrappate l’una all’altra in cui prevalgono l’unità e la solidarietà sull’individuo. Le vostre opzioni a basso impatto ambientale sono un modello virtuoso, un esempio da seguire vista l’urgenza imposta dal deterioramento del pianeta».